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   Fino ad oggi era possibile reimmatricolare un mezzo di interesse storico , anche se "demolito".
O meglio : alcune Motorizzazioni rifiutavano questa possibilità ; altre , grazie alla sensibilità dei loro Direttori accettavano le richieste.
I provvedimenti di difesa dell'ambiente hanno creato confusione sulla possibilità di rimettere in circolazione i mezzi più "vecchi" , per i quali erano state svolte campagne di rottamazione, in alcuni casi fornendo addirittura incentivi per l'acquisto di mezzi nuovi.
I mezzi tolti dalla circolazione perchè considerati altamente inquinanti , sono stati registrati dal PRA come "demoliti" , destinati alla rottamazione e per questo considerati "rifiuti".
La legge esclude per essi la possibilità di tornare in circolazione . Il Ministero dei trasporti , di fronte alla possibilità di escludere dalla categoria "rifiuti" i mezzi di interesse storico e collezionistico (così infatti si esprime la normativa europea recepita in Italia ) ha posto negli anni passati un quesito formale al Ministero dell'Ambiente , dal quale si attende risposta.
Di fronte a questa situazione di incertezza , le Motorizzazioni si sono finora comportate in modo difforme l'una dall'altra. Contemporaneamente un Gruppo di Lavoro sui mezzi di interesse storico e collezionistico , del quale fa parte a pieno titolo anche la FMI , è stato istituito presso la Direzione Generale della Motorizzazione Civile per provare a dirimere la questione.
Il Gruppo di Lavoro è impegnato nell'elaborazione di una circolare , per chiarire in quali casi si può procedere alla reimmatricolazione di un mezzo considerato “demolito ” Secondo la legge , la maggior parte di questi mezzi sono stati (o dovrebbero essere stati) consegnati ad un demolitore che ha proceduto (o avrebbe dovuto procedere ) alla loro demolizione . In attesa dell'emanazione di tale circolare , la Motorizzazione Civile ha diffuso istruzioni ai propri uffici periferici invitandoli a non procedere alla reimmatricolazione.
Molti utenti si sono visti rifiutare o sospendere la pratica della reimmatricolazione già avviata , nonostante fossero in possesso del Certificato delle Caratteristiche Tecniche rilasciato dalla FMI , per il quale avevano speso tempo e denaro.
Siamo certi che sia solo una questione di tempo e che in un prossimo futuro sarà di nuovo possibile reimmatricolare , tramite una certificazione che è allo studio della Motorizzazione.
Nessun problema invece per chi possiede un veicolo “radiato d'ufficio” e non “demolito” ; il veicolo è stato cancellato dagli archivi del PRA perchè non ha più pagato il bollo e non perchè il suo proprietario ha espresso la volontà di rottamarlo. I proprietari dei veicoli radiati d'ufficio ne posseggono ancora la targa e il libretto di circolazione e possono reiscriverli al PRA con una procedura amministrativa , senza fare alcun collaudo alla Motorizzazione.
Il veicolo , prima di essere rimesso in circolazione, deve effettuare la revisione.

  


 

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