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Targhini addio ... e mano al portafogli

  
  Ulteriore balzello per possessori di motoveicoli d’epoca, in particolare ciclomotori: entro il febbraio 2012 non potranno più circolare con librettino e vecchia targa — trasferibile da un ciclomotore ad un altro - ma dovranno essere muniti della targa di ultima generazione associata al certificato di circolazione, una per ogni ciclomotore. Il 1° ottobre 1993 ha inizio la circolazione dei ciclomotori con il “targhino” esagonale, caratterizzato da cinque caratteri alfanumerici; un “contrassegno di identificazione” legato alle generalità del possessore e non dei veicolo. Per questa sua caratteristica è quindi trasferibile da un ciclomotore ad un altro. Una disposizione che fece discutere, soprattutto per la scarsa leggibilità dei caratteri molto piccoli: in caso di infrazione come riuscire ad annotare la targa per elevare la contravvenzione?
 
    Si obiettava poi che, proprio per l’identificazione personale e non dei veicolo, il targhino non aveva alcuna validità per stipulare un’assicurazione RC, legata ai numero di telaio del cinquantino riportato sul “certificato di idoneità” (che abbi-io sempre chiamato “librettino”). Innegabile però la comodità di passarlo da un mezzo ad un altro: venduto il ciclomotore, il targhino passa a quello acquistato successivamente, nuovo o usato che sia. Questo fino al 14 luglio dei 2006.  
   Dopo tale data, il D.PR. (Decreto dei Presidente della Repubblica) 153/2006 cambia le regole per la circolazione del ciclomotori (e dei quadricicli leggeri, ad essi equiparati dal Codice della Strada): viene resa obbligatoria la targatura con un nuovo codice di identificazione rettangolare (che da questo momento definiremo “targa”) recante sei caratteri alfanumerici. La novità consiste che la nuova targa è ancora personale, ma è anche abbinata al veicolo attraverso un “certificato di circolazione” (che chiameremo “libretto”) recante i dati dei proprietario, il numero di targa, le caratteristiche tecniche dei mezzo e l’eventuale omologazione per il trasporto dei passeggero: trasporto permesso a conducente maggiorenne abilitato alla guida con patentino o superiori.  
  Contrariamente a quanto molti ancora oggi pensano, ingannati dalle fattezze del libretto in tutto e per tutto simile a quello di un motoveicolo o di un’autovettura, i ciclomotori non sono immatricolati, cioè non sono iscritti al Pubblico Registro Automobilistico: in caso di vendita, non vi è quindi obbligo di registrazione dei trasferimento né di autenticazione delle firme. L’atto scritto, pur se non obbligatorio, è comunque consigliato. Costituisce infatti prova della compravendita e vale sia come ricevuta del pagamento sia come certificazione dello stato del mezzo e della sua provenienza, nonché come documentazione del passaggio degli oneri e delle responsabilità connesse ai possesso dei mezzo (relative a bolli, multe, ecc.). Il venditore tiene per sé la targa (che, ripetiamo, è personale), e comunica alla Motorizzazione una richiesta di sospensione dalla circolazione compilando il modulo D.T.T. 2118 con allegate fotocopie di documento di identità, del codice fiscale e del libretto. In tal modo a tale targa potrà poi essere associato un altro certificato relativo ad un eventuale nuovo acquisto. Questo per rinfrescare la legislazione vigente e che riguarderà a breve anche i ciclomotori d’epoca: i nostri “vecchietti” di 50 cc, quelli di cui - quasi sempre - siamo riusciti a conservare gelosamente gli antichi librettini, magari poco leggibili per le ingiurie dei tempo.  
  E con i quali basta anche il solo giro dell'isolato per ritornare quattordicenni di belle speranze.
Per riassaporare le antiche emozioni, entro il 13 febbraio 2012 tutti i ciclomotori, per circolare, dovranno essere muniti della nuova targa e relativo libretto come stabilito dalla legge n. 120 del 29 luglio 2010- disposizioni in materia di sicurezza stradale - modifiche al Codice della Strada - all'art. 14, comma 2. II vecchio targhino va in pensione e, come pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 76 del 2 aprile 2011, restituito in Motorizzazione per la ritargatura dei ciclomotore su cui applicato con scadenze pre fissate in base alla sequenza numerica:
entro il 1° giugno 2011. per ciclomotori muniti di contrassegno la cui sequenza numerica inizia per:“0”, “1” e “2”; entro il 31.luglio 2011 per sequenza “3”, “4”e “5”; entro il 29 settembre 2011 per sequenza “6”,”7” e ”8”; entro il 28 novembre 2011 e non oltre il 12 febbraio 2012 per sequenza che inizia per e la cui ”9” e la cui sequenza alfanumerica inizia per “A”. Questa è .una disposizione da rispettare per chi ha un solo ciclomotore e ,che viene usato correntemente. Poiché per la ritargatura si deve consegnare anche il vecchio certificato di idoneità (librettino), chi ha più ciclomotori sceglierà quello a cui dare precedenza: in Motorizzazione, facendo presente il problema ci è stato risposto che il targhino a questo punto si può anche conservare per ricordo,
 
  Veniamo alle incombenze burocratiche.
La procedura “base” e più economica è recarsi in Motorizzazione, compilare il modello D.T.T. 2118, effettuare i versamenti su bollettini prestampati di 9,00, 29,24e 12,92 euro, allegare fotocopia di documento di identità e di codice fiscale e vecchio librettino in originale. Quest’ultimo si può conservare allegando una richiesta in carta semplice con bollo da 14,62 euro con la dicitura: “Per motivi collezionistici chiedo di conservare il certificato di idoneità tecnica n° …. del veicolo …. telaio ….” . Chi vuoi risparmiare tempo ma non denaro può affidarsi ad un’agenzia di pratiche automobilistiche: la ritargatura viene a costare 90 euro, prezzo di tre diverse agenzie da noi contattate in Milano. Se è comodo l’ufficio ACI sotto casa, sappiate che l’esborso sale 104 euro (45 euro di soli diritti d’agenzia !)
Che dire: un’ulteriore occasione per farci spendere un po' di soldi?
Non poteva bastare una targa collegata a più certificati ai circolazione?
E la nuova targatura, dai 2006 ad oggi, quali reali vantaggi ha comportato in termini di tranciabilità del mezzo o del conducente, diminuzione di furti e conseguenti rimborsi assicurativi?
Come sempre ai posteri l’ardua sentenza: nel frattempo cominciamo a forare i piccoli parafanghi del Moto Guzzi Dingo o del Morini Corsanino Scrambler per applicare la nuova targa.....
 


ALDO BENARDELLI



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