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Circuito Del Lario

 
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Circuito

La nascita del circuito


Subito dopo la fine della guerra Milano, nonostante le difficoltà economiche e le tensioni sociali che caratterizzano questo periodo, cerca, almeno nelle manifestazioni esteriori, un rapido ritorno alla normalità.
Nel 1919 il Moto Club Lombardo, uno dei principali sodalizi fra amanti della motocicletta, fondato alla fine del 1914, ritorna all'attività ed indice la sua assemblea per il 17 marzo nel Salone dell'Automobile Club Milano in via San Nicolao nei pressi della Stazione Nord.
Fra i Soci ritornati dal fronte c'è Aldo Finzi, ex aviatore della squadriglia Serenissima che con D'Annunzio aveva effettuato il noto volo su Vienna ed appassionato motociclista.
Amante delle moto inglesi, che sono le migliori del tempo, Finzi, che guida una ABC 400, una bicilindrica boxer di nuova progettazione, propone di creare in Italia un circuito che per difficoltà possa gareggiare con il celebre Tourist Trophy inglese e comunque ben diverso da quei circuiti con grandi rettifili veloci su cui si disputavano all'epoca le principali corse in Italia, come quelli di Cremona e di Brescia.
La prima scelta cade su un tracciato sulla sponda occidentale del Lario comprendente il tratto rivierasco da Argegno a Menaggio, il tratto montagnoso in Valle d'Intelvi attraverso Porlezza, Osteno, San Fedele Intelvi e la successiva discesa su Argegno, da denominarsi "Trofeo dei Due Laghi".
Il circuito viene visionato durante una gita sociale del Moto Club Lombardo il 18 aprile 1920 e successivamente nel mese di maggio.
L'evidente difficoltà e pericolosità del tracciato, ed il riferimento ad un romanzo a puntate dal titolo "L'isola delle 30 bare" pubblicato in quei giorni dalla Domenica del Corriere, lo fanno archiviare rapidamente con la denominazione di "Circuito delle 30 bare". In realtà nell' archiviazione hanno peso notevole anche le difficoltà di chiusura al traffico del tratto della Strada Regina da Argegno a Menaggio.
La scelta si sposta allora su un percorso all' interno del triangolo lariano che partendo da Asso, attraverso la Valbrona, scende al lago ad Onno, raggiunge Bellagio, si inerpica per le rampe di Guello e le scale del Ghisallo e ridiscende da Magreglio ad Asso. Non è che in fatto di riduzione della pericolosità si siano fatti grossi progressi, ma il percorso si presta più facilmente ad ottenerne la chiusura per la gara.
Nell'ottobre 1920 il circuito viene incluso in una competizione per motoleggere e in dicembre, nella discussione presso il Reale Moto Club d'Italia del calendario nazionale, il Moto Club Lombardo riesce ad avere l'assegnazione della gara con la denominazione di "Circuito del Lario" per il 29 maggio 1921, dopo una lotta con l' UCAM, una associazione concorrente che voleva una competizione sullo stesso percorso.
La decisione viene definitivamente ratificata nel Congresso annuale del Moto Club d'Italia tenutosi a Biella il 5,6 e 7 febbraio 1921 dove il Circuito del Lario entra a far parte delle gare valevoli per il Campionato italiano, che viene così a disputarsi su dodici prove : cinque di velocità in circuito chiuso, quattro di velocità in salita e tre di resistenza su strada.




 
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